Chi Siamo

Siamo un’agenzia creativa con un’anima fortemente digitale, che affronta qualunque progetto ispirandosi ai principi del pensiero elastico.

Il mondo della comunicazione – e tutto il mondo in generale - sta vivendo una grande fase di cambiamento. Una nuova "Normalità" che ci porta a modificare ogni paradigma della comunicazione. Per affrontarla con successo è necessario adottare un nuovo modo di pensare, più efficiente e innovativo, che utilizza i dati acquisiti attraverso l’esperienza per trasformarli in emozioni. La realtà è sempre pronta stupirci? Noi, non siamo da meno.

ELASTIC THINKERS
è il nostro payoff.

Siamo parte di Aim Group International, un grande gruppo attivo nell'organizzazione di eventi in tutto il mondo, con sedi in 15 paesi. www.aimgroupinternational.com

Le regole del pensiero elastico secondo vangogh

  • Prima regola: nessuna regola. I nostri cervelli sembrano imbrigliati nelle scatole craniche, ma la loro natura è fatta per andare oltre qualunque confine.
  • Seconda regola: conoscere le regole. Attuando una cultura di apprendimento e aggiornamento continuo, rispetto a ciò che già esiste, è davvero possibile creare qualcosa di nuovo.
  • Terza regola: contestare le regole. Solo mettendosi sempre in discussione si può perseguire la qualità in ogni progetto, generando azioni innovative ed efficaci.

Elasticità vuol dire abbattere i muri fra cliente e agenzia.

C’era una volta il cliente che trasmetteva il brief, l’agenzia lo recepiva e faceva delle proposte per metterlo in pratica. Questa realtà fatta di ruoli e di rigide certezze non esiste più, travolta dall’evoluzione di un mondo veramente fluido e in costante movimento.

Oggi, sempre più spesso, incontriamo aziende che non ci propongono brief, ma sfide.

La nostra riposta può essere sintetizzata con un’unica parola:
COLLAVORAZIONE.

La collavorazione va oltre la semplice collaborazione. È camminare insieme verso gli obiettivi, sentendosi parte di un’unica grande squadra. È lavorare in modo appassionato e propositivo. È il coraggio di dire “non sono d’accordo”, sapendo di proporre delle valide alternative.

È confronto e contaminazione reciproca.

LA COLLAVORAZIONE PARTE DALL’ASCOLTO EFFETTIVO E PER QUESTO GENERA RISPOSTE EFFICACI.

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